Amanita vaginata (Bull.) Lam., Encyclopédie Méthodique Botanique (Paris) 1: 109 (1783).
L'Amanita vaginata detta anche alba è la specie più rappresentativa del gruppo delle Vaginate, facilmente riconoscibile per il cappello di colore argenteo, per la caratteristica striatura sul bordo di quest'ultimo e per l'assenza di anello.
Campanulato, poi espanso, lucente a secco; color grigio-argenteo, generalmente senza verruche, moderatamente striato al margine, 4–8 cm di diametro.
Bianche, fitte, libere al gambo.
Cilindrico, assottigliato in alto, cavo; colore bianco, spesso rivestito da fiocchi concolori al cappello, con leggero ingrossamento alla base; mancante di anello come tutte le Amanite del gruppo che rappresenta.
Biancastra, persistente, membranosa.
Bianca, tenera e molto fragile, specialmente nel gambo. Facilmente deperibile e pertanto si consiglia di consumare il fungo entro breve tempo.
Bianche, globose, guttulate, non amiloidi.
Cresce nei boschi di latifoglie, su prati e brughiere, in estate-autunno.
In caso di prolungata mancanza di precipitazioni, non è infrequente imbattersi in esemplari essiccati perfettamente integri.
Velenoso da crudo. Da cotto diventa un ottimo fungo commestibile. Vivamente sconsigliata la raccolta ai meno esperti, perché facilmente confondibile con l'Amanita phalloides o verna.
Amanita vaginata (Bull.) Lam., Encyclopédie Méthodique Botanique (Paris) 1: 109 (1783).
L'Amanita vaginata detta anche alba è la specie più rappresentativa del gruppo delle Vaginate, facilmente riconoscibile per il cappello di colore argenteo, per la caratteristica striatura sul bordo di quest'ultimo e per l'assenza di anello.