Le glaucofite (chiamate anche glaucocistofite) sono un piccolo gruppo di microrganismi simili ad alghe. Secondo le classificazioni più recenti, basate sulla filogenesi, apparterrebbero al clade degli archeplastidi. Tuttavia la loro posizione è ancora incerta: per alcuni sarebbero un phylum del sottoregno Biliphyta, per altri starebbero alla base degli archeplastidi stessi.
Sono state trovate attualmente 13 specie di glaucofite, nessuna delle quali è particolarmente frequente in natura.
I cloroplasti delle glaucofite sono conosciuti come cianelle; a differenza dei cloroplasti degli altri eucarioti, questi cloroplasti presentano uno strato di peptidoglicani che, alla luce della teoria endosimbiotica dei cloroplasti a partire da cianobatteri, viene considerato un relitto dell'antica parete batterica. Le glaucofite contengono il pigmento fotosintetico detto clorofilla a. Insieme alle rodofite e i cianobatteri raccolgono la luce tramite i ficobilisomi, strutture costituite perlopiù da ficobiliproteina. Le clorofite e le piante terrestri (Embriofite) hanno perso questa organizzazione.
Le glaucofite sono un interessante oggetto di studio per i biologi che studiano lo sviluppo dei cloroplasti: se l'ipotesi che i cloroplasti hanno avuto una singola origine, le glaucofite sono da considerarsi vicini alle piante verdi e alle rodofite e possono essere simili al tipo di alga dalla quale tutte queste si sono sviluppate.
Il cloroplasto infatti contiene ancora elementi della parete cellulare dei batteri, il peptidoglicano.[1]
I tre generi più importanti sono:
Le glaucofite (chiamate anche glaucocistofite) sono un piccolo gruppo di microrganismi simili ad alghe. Secondo le classificazioni più recenti, basate sulla filogenesi, apparterrebbero al clade degli archeplastidi. Tuttavia la loro posizione è ancora incerta: per alcuni sarebbero un phylum del sottoregno Biliphyta, per altri starebbero alla base degli archeplastidi stessi.
Sono state trovate attualmente 13 specie di glaucofite, nessuna delle quali è particolarmente frequente in natura.
I cloroplasti delle glaucofite sono conosciuti come cianelle; a differenza dei cloroplasti degli altri eucarioti, questi cloroplasti presentano uno strato di peptidoglicani che, alla luce della teoria endosimbiotica dei cloroplasti a partire da cianobatteri, viene considerato un relitto dell'antica parete batterica. Le glaucofite contengono il pigmento fotosintetico detto clorofilla a. Insieme alle rodofite e i cianobatteri raccolgono la luce tramite i ficobilisomi, strutture costituite perlopiù da ficobiliproteina. Le clorofite e le piante terrestri (Embriofite) hanno perso questa organizzazione.
Le glaucofite sono un interessante oggetto di studio per i biologi che studiano lo sviluppo dei cloroplasti: se l'ipotesi che i cloroplasti hanno avuto una singola origine, le glaucofite sono da considerarsi vicini alle piante verdi e alle rodofite e possono essere simili al tipo di alga dalla quale tutte queste si sono sviluppate.
Il cloroplasto infatti contiene ancora elementi della parete cellulare dei batteri, il peptidoglicano.
I tre generi più importanti sono:
Glaucocystis, con un corto flagello vestigiale e una parete di cellulosa; Cyanophora, motile e senza parete di cellulosa; Gloeochaete ha stadi motili e non motili e ha una parete che non sembra fatta di cellulosa.