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Pilosella saussureoides ( Italian )

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Lo sparviere niveo (nome scientifico Pilosella saussureoides (Arv.-Touv., 1873) è una pianta erbacea spermatofita dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.

Etimologia

Il nome generico (Pilosella) deriva dal latino "pilosus" (significa "peloso") e si riferisce all'aspetto piuttosto pubescente di queste piante.[1] L'epiteto specifico (saussureoides) ricorda il naturalista svizzero Horace Bénédict de Saussure (1740-1799).[2]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto dal botanico francese Jean Maurice Casimir Arvet-Touvet (1841-1913) nella monografia "Pilosella & Hieracium: 13" pubblicata nel 1873.[3]

Descrizione

Queste piante possono raggiungere una altezza compresa tra 5 – 30 cm. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Sono inoltre provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati).[4]

Radici

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto

  • Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma con stoloni epigei erbacei; il portamento degli stoloni è più o meno ascendente; sono fogliosi (le foglie sono più piccole di quelle delle rosette basali) ma non possiedono radici.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, semplice (monocefala - raramente è forcuta); la pubescenza è formata da setole e peli stellati, meno frequenti sono i peli ghiandolari.

Foglie

Le foglie, disposte in modo alternato, sono basali (raccolte in una rosetta basale) con lamina a forma da strettamente lanceolata a obovata o oblanceolato-spatolata colorata di verde scuro nella parte superiore (per abbondanti setole) e bianco niveo (per densissimi peli stellati) nella parte inferiore. Le foglie degli stoloni sono grandi la metà o anche meno.

Infiorescenza

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L'involucro

Le infiorescenze sono composte da un unico capolino piatto, peduncolato e privo di foglie (brattee fogliacee). La pubescenza del peduncolo è formata da setole e peli stellati, meno frequenti sono i peli ghiandolari. Il capolino è formato da un involucro composto da brattee (o squame) disposte su una sola serie (mancano quelle esterne), all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame dell'involucro, disposte lungo una spirale, hanno delle forme lineari e strette (1 – 2 mm, o meno) con apice acuto o acuminato e orli feltrosi o nudi; il colore è bianco-niveo; la pubescenza è formata da densi brevi peli semplici (0,5 - 1,5 mm) e peli stellati (i peli ghiandolari sono assenti). Il ricettacolo è nudo (ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori). Diametro del capolino: 1,5 - 2,5 cm. Lunghezza dell'involucro: 7 – 10 mm.

Fiore

I fiori sono tutti del tipo ligulato[5] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[6]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla è colorata di giallo-intenso, a volte con striature rosse nella parte inferiore.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[7] Le antere alla base sono acute.
  • Gineceo: lo stilo giallo (o più o meno scuro) è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. La superficie stigmatica è interna.[8]
  • Fioritura: da (giugno) luglio a ottobre.

Frutti

I frutti sono degli acheni con pappo. L'achenio è lungo 2,5 – 2 mm con 10 coste, ciascuna terminante all'apice con un dentello; la forma dell'achenio è ristretta alla base ma non all'apice. Il pappo è formato da setole, sottili e di uguale altezza, disposte in un'unica serie.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[9] – Distribuzione alpina[10])

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[10]:

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea

Sistematica

La famiglia di appartenenza della Pilosella saussureoides (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale e comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[11] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[12]). All'interno della famiglia il genere Pilosella fa parte della sottofamiglia Cichorioideae (una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae); mentre Cichorieae è una delle 7 tribù della sottofamiglia, e la sottotribù Hieraciinae è una dell 11 sottotribù di Cichorieae.[13] P. saussureoides appartiene a un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 250 specie principali[14], delle quali circa 150 e più sono presenti nella flora spontanea italiana.[15] Altre fonti ne contano fino a 3000 (tra specie sessuali e specie apomittiche).[16]

Ibridi

La specie di questa voce include numerose agamospecie ed ibridi più o meno stabili (anche con riproduzione sessuata). Sandro Pignatti nella Flora d'Italia descrive il seguente intermediario, presente in Italia:[4]

Intermedio: la specie con la quale si ibrida è Pilosella officinarum Vaill., 1754
Descrizione: (P. subtardans è più simile a P. saussureoides che a P. officinarum)
fusto: gli stoloni sono più sottili e allungati;
infiorescenza: lo scapo è più alto e slanciato; l'involucro è lungo 11 - 13 mm e privo di peli ghiandolari.
Distribuzione: in Italia è molto rara e si trova solamente nelle Alpi Marittime; in Europa è presente in Francia e Spagna; si trova anche nel Marocco.[17]

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Hieracium niveum (Christener) Zahn
  • Hieracium niveum subsp. saussureoides (Arv.-Touv.) Zahn
  • Hieracium pilosella var. niveum Christener
  • Hieracium saussureoides (Arv.-Touv.) Arv.-Touv.
  • Hieracium tardans Peter
  • Pilosella tardans (Peter) Soják

Altre notizie

(1)Lo sparviere falsa saussurea in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:

  • (DE) Schneeweiße Habichtskraut
  • (FR) Épervière fausse saussurée, Épervière tardive

Note

  1. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  2. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 7-marzo-2014.
  3. ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato l'8-marzo-2014.
  4. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 2883.
  5. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  6. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  8. ^ Judd 2007, pag. 523.
  9. ^ Conti et al. 2005, pag. 110.
  10. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 686.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ Funk & Susanna, pag. 348.
  14. ^ Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  15. ^ EURO MED - PlantBase , su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  16. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 283.
  17. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 20-gennaio-2014.

Bibliografia

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 2, 1960, pp. 453.
  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato l'8 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782.
  • Norbert Kilian, Birgit Gemeinholzer and Hans Walter Lack, Cichorieae Cap.24 (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 343-383. URL consultato l'8 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2010).
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 194, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Cichorieae Portal, su wp6-cichorieae.e-taxonomy.eu, p. Pilosella saussureoides, Cichorieae Portal. URL consultato l'8 marzo 2014.

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