Cladonia chlorophaea (Flörke ex Sommerf.) Spreng. (1827), è una specie di lichene appartenente al genere Cladonia, dell'ordine Lecanorales.
Il nome proprio è composto dal greco χλωρός chloròs, che significa verde, verde-giallognolo, e dal greco φαιός faiòs, che significa scuro, grigio, fosco, bruno, ad indicarne il colore.[1]
Il tallo primario ha poche squamule, che non sono poste nelle vicinanze del substrato. I podezi hanno le coppe molto svasate, al cui interno e anche nella parte superiore trovano posto soredi di consistenza granulosa. Gli apoteci crescono su escrescenze del bordo dei podezi in forma di piccole capsule. Confondibile facilmente con C. pocillum e C. fimbriata e soprattutto con C. pyxidata dalla quale è distinguibile solo da esperti.[2] Il fotobionte è principalmente un'alga verde delle Trentepohlia.[3]
Questa specie cresce in regioni dal clima fresco-moderato, principalmente nelle zone circumpolari, e si rinviene su suoli ricchi di humus. Predilige un pH del substrato da molto acido ad intermedio fra molto acido e subneutro. Il bisogno di umidità è mesofitico.[3]
La specie è cosmopolita, ed è stata rinvenuta nelle seguenti località:
In Italia è una specie alquanto rara in tutta la Valle d'Aosta, in Lombardia settentrionale al confine col Trentino-Alto Adige e nelle zone alpine friulane; estremamente rara nella parte centrale della Lombardia e in quella del Friuli, in tutta la Liguria, nella Toscana, ad eccezione delle zone costiere ove non è presente, nelle Marche e in Calabria, dove sulla Sila e sull'Aspromonte è meno rara che nelle altre zone.
Attualmente questa specie è attribuita alla sezione Cladonia, ma vari studiosi concordano che necessita di studi più approfonditi per chiarirne la sistemazione tassonomica;[4] a tutto il 2008 sono state identificate le seguenti forme, sottospecie e varietà:
Cladonia chlorophaea (Flörke ex Sommerf.) Spreng. (1827), è una specie di lichene appartenente al genere Cladonia, dell'ordine Lecanorales.
Il nome proprio è composto dal greco χλωρός chloròs, che significa verde, verde-giallognolo, e dal greco φαιός faiòs, che significa scuro, grigio, fosco, bruno, ad indicarne il colore.