I pitoni (Pythonidae Fitzinger, 1826) sono una famiglia di serpenti diffusa in Africa, Asia e Australia. Tra i suoi membri figurano alcuni dei serpenti più grandi del mondo. Attualmente sono riconosciuti 8 generi e 40 specie.[1]
Questa famiglia di squamati è riscontrabile nell'Africa subsahariana, India, Myanmar, Cina del sud, sud-est Asiatico e Oceania (dalle Filippine all'Indonesia, sino alla Nuova Guinea e all'Australia). Negli Stati Uniti è stato introdotto il Pitone delle rocce indiano, che ha assunto il ruolo di specie invasiva nel Parco Nazionale Everglades sin dagli anni novanta.[2]
I pitoni sono ovipari. Questo li distingue dalla famiglia dei Boidi, che sono invece ovovivipari. Dopo aver deposto le uova, in genere le femmine le incubano sino alla schiusura. Per far ciò, esse provocano un effetto "brivido" dei muscoli, il che aumenta la loro temperatura corporea, e quindi anche quello delle uova. Mantenere le uova a temperatura costante è molto essenziale per lo sviluppo di embrioni sani. Durante l'incubazione le femmine non mangiano ed escono solo per riscaldarsi, al fine di aumentare la loro temperatura corporea.
La famiglia dei Pitonidi, in passato considerata una sottofamiglia dei Boidi, comprende 40 specie in 8 generi:[1]
Pitone tappeto Morelia spilota
Pitone verde Morelia viridis
Pitone delle rocce indiano Python molurus
Molte specie sono state cacciate aggressivamente sino alla decimazione. Un esempio è il pitone delle rocce indiano.
I pitoni (Pythonidae Fitzinger, 1826) sono una famiglia di serpenti diffusa in Africa, Asia e Australia. Tra i suoi membri figurano alcuni dei serpenti più grandi del mondo. Attualmente sono riconosciuti 8 generi e 40 specie.