Lactarius controversus (Pers.) Pers., Observationes mycologicae (Lipsiae) 1: 39 (1800) [1799].
Convesso, poi concavo e depresso, con margine all'inizio involuto; colore avorio-rosa, spesso con chiazze rosse concentriche, lucente se secco, vischioso e vellutato se umido; 8-15 fino a 30 cm di diametro.
Decorrenti, fitte, strette e sottili; biancastre, poi rosa carnicino o biancastre rosate.
Robusto e compatto, bianco oppure bianco-sporco.
Biancastra, dura, spessa. Leggermente virante al giallo pallido nel gambo.
Bianco immutabile, con sapore molto piccante, in pratica bruciante, immangiabile.
La superficie del cappello diventa giallastra con KOH.
Cresce su terreno argilloso, sotto pioppi, querce, noccioli ed altre latifoglie, in estate-autunno.
Gregario, molto comune.
Non commestibile perché tossico e per via del sapore piccantissimo.
In alcune zone d'Italia viene impunemente consumato frammisto ad altri funghi con lo scopo di conferire al pasto un sapore "piccante"; anche un consumo così esiguo può tranquillamente provocare disturbi gastro-intestinali e pertanto tale pratica è da considerarsi pericolosa.
Dal latino controversus, controverso, rivolto all'indietro, per il margine del suo cappello quasi sempre rivoltato.
Lactarius piperatus e Lactarius pergamenus che però non hanno mai il cappello con chiazze rosate.
Lactarius controversus (Pers.) Pers., Observationes mycologicae (Lipsiae) 1: 39 (1800) [1799].