Crepis conyzifolia, la Crépide à feuilles de vergerette ou Crépide à feuilles de Conyza, est une espèce végétale de la famille des Asteraceae.
La radichiella maggiore (nome scientifico Crepis conyzifolia (Gouan) A.Kern., 1872) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
L'etimologia del nome generico (Crepis) non è molto chiara. In latino Crèpìs significa pantofola, sandalo e i frutti, di alcune specie di questo genere, sono strozzati nella parte mediana ricordando così (molto vagamente) questo tipo di calzare. Inoltre lo stesso vocabolo nell'antica Grecia indicava il legno di Sandalo.[3]. L'epiteto specifico (conyzifolia ) significa "simile alle foglie di conyza" (in riferimento al genere botanico Conyza).
Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dai botanici Antoine Gouan (1733-1821) e Anton Kerner von Marilaun (1831–1898) nella pubblicazione " Oesterreichische Botanische Zeitschrift. Gemeinnütziges Organ für Botanik" (Oesterr. Bot. Z. 22: 255) del 1872.[2]
Habitus. La pianta di questa specie è una erbacea perenne. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Gli steli contengono abbondante latice amaro.[4][5][6][7][8][9][3][10]
Fusto. I fusti di queste piante sono generalmente eretti semplici (poco frondosi); in alto formano delle strutture corimbose. La superficie può essere glabra, ruvida, striata e pelosa. A volte sono presenti delle setole ghiandolose nere. Gli scapi fiorali sono cavi e afilli; possono originare direttamente dal rizoma. Le radici sono verticali e lignificate, spesso sono piuttosto grosse e profonde. L'altezza media delle piante varia da 12 a 50 cm (massimo 70 cm). Larghezza dei fusti: 1 - 2 cm.
Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline.
Infiorescenza. L'infiorescenza è formata da 2 - 6 grandi capolini eretti in formazioni corimbiformi. Ogni capolino è formato da un peduncolo che sorregge un involucro da emisferico a campanulato, ghiandoloso e setoloso per setole nerastre (talvolta tomentoso), formato da 2 serie di brattee o squame disposte in modo embricato e scalato, che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori ligulati. Le brattee (con forme lineari o strettamente ovate, subacute, acute o ottuse) sono disuguali fra le due serie: quelle interne sono lunghe il doppio di quelle esterne; i margini sono continui oppure no; la superficie può essere glabra, tomentosa o setosa. Il ricettacolo è brevemente ciliato e foveolato o alveolato. Diametro dei capolini: 2 - 4 cm. Dimensioni dell'involucro: lunghezza 10 -16 mm; diametro 10 - 18 mm (alla fioritura raggiunge i 20 mm).
Fiori. I fiori tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Il frutto consiste in un achenio chiaro o oscuro, cilindrico o fusiforme (non compresso), con varie coste (da 15 a 20), con la superficie trasversalmente tubercolata e sormontato da un ben distinto becco (può essere assente). Il pappo è soffice (ma tenace) formato da peli semplici (non ramificati) di colore generalmente bianco (o bianco sporco quasi giallastro) disposti su più serie. In uno stesso capolino i frutti sono monomorfici (tutti uguali). Lunghezza: 5 - 9 mm.
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]
Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
Descrizione: l'alleanza Triseto flavescentis-Polygonion bistortae è relativa ai prati regolarmente falciati una volta l’anno e spesso successivamente pascolati. Queste praterie in genere sono dominate da specie di taglia medio-grande e caratterizzate da un elevato numero di specie. Distribuzione: le Alpi sono il centro di diffusione di questa alleanza (Italia centro-settentrionale); questa comunità inoltre si sviluppa in vari settori montani dell’Europa temperata.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[18], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[19] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[20]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][7]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Crepidinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Crepidinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è in posizione "centrale" vicina alle sottotribù Chondrillinae e Hypochaeridinae.[8]
La sottotribù è divisa in due gruppi principali uno a predominanza asiatica e l'altro di origine mediterranea/euroasiatica.[8] Da un punto di vista filogenetico, all'interno della sottotribù, sono stati individuati 5 subcladi. Il genere di questa voce appartiene al subclade denominato "Crepis-Lapsana-Rhagadiolus clade", composto dai generi Crepis L., 1753, Lapsana L., 1753 e Rhagadiolus Juss., 1789.[9] Dalle analisi Crepis risulta parafiletico (per cui la sua circoscrizione è provvisoria).[21]
Nella "Flora d'Italia" le specie italiane di Crepis sono suddivise in 4 gruppi e 12 sezioni in base alla morfologia degli acheni, dell'involucro e altri caratteri (questa suddivisione fatta per scopi pratici non ha valore tassonomico). La specie di questa voce appartiene al Gruppo 2 (gli acheni sono uniformi con un becco più o meno visibile o con un apice bruscamente ristretto) e alla Sezione H (gli involucri dei capolini sono lunghi 10 - 20 mm; gli acheni hanno 14 - 20 coste).[10]
I caratteri distintivi per la specie di questa voce sono:[10][22]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 8 e 10.[10]
Questa specie è variabile nei seguenti caratteri:[10]
Per questa specie sono indicate le seguento sottospecie:[2]
Allo stesso gruppo e sezione appartengono le seguenti specie:[22]
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Sottospecie conyzifolia.
Sottospecie djimilensis.
La radichiella maggiore (nome scientifico Crepis conyzifolia (Gouan) A.Kern., 1872) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.
Pępawa wielkokwiatowa (Crepis conyzifolia (Gouan) A. Kern.) – gatunek rośliny należący do rodziny astrowatych.
Występuje w południowej, południowo-wschodniej i środkowej Europie oraz w Turcji i Gruzji[2]. Występuje w górach: w Alpach, Pirenejach, górach Półwyspu Bałkańskiego i dawnej Jugosławii oraz w Karpatach[3]. W Polsce osiąga północną granicę zasięgu i występuje tylko w Sudetach i Karpatach[4]. Nie należy tutaj do gatunków rzadkich i nie jest ujęty w Czerwonej księdze Karpat polskich[5].
Bylina, hemikryptofit. Kwitnie od czerwca do sierpnia, jest owadopylna. Nasiona rozsiewane są przez wiatr. Siedlisko: górskie łąki i polany, rumowiska skalne, zarośla. Rośnie na wilgotnym, bezwapiennym i żyznym podłożu. Występuje głównie w piętrze kosodrzewiny, rzadziej w piętrze halnym[3]. W klasyfikacji zbiorowisk roślinnych gatunek charakterystyczny dla związku (All.) Calamagrostion i zespołu (Ass.) Crepido-Calamagrostietum villosae[6]. Liczba chromosomów 2n = 8 3, 4, 6[7].
Pępawa wielkokwiatowa (Crepis conyzifolia (Gouan) A. Kern.) – gatunek rośliny należący do rodziny astrowatych.
Crepis conyzifolia là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (Gouan) A.Kern. mô tả khoa học đầu tiên năm 1872.[1]
Crepis conyzifolia là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (Gouan) A.Kern. mô tả khoa học đầu tiên năm 1872.