Arteriviridae è una famiglia di virus dell'ordine Nidovirales, con genoma contenuto in un singolo filamento positivo di RNA, di forma rotonda e piccole dimensioni, nucleocapside a simmetria icosaedrica avvolto da una membrana lipoproteica con proiezioni esterne originata dalla membrana della cellula ospite, i cui membri sono in grado di infettare numerosi vertebrati. Alla famiglia appartengono virus di interesse veterinario con elevata variabilità genomica, in grado di causare infezioni persistenti con viremia prolungata e capacità di replicarsi nei macrofagi[1].
I virus della famiglia Arteriviridae furono isolati quasi tutti già a partire dalla fine degli anni cinquanta; sono morfologicamente simili ai Togaviridae, ma con struttura genomica e modalità replicative simili ai Coronaviridae[2]. In passato i membri della famiglia Arteriviridae erano specie del genere Arterivirus della famiglia Togaviridae. Dal 1997 la famiglia Arteriviridae appartiene all'ordine Nidovirales, a cui appartengono anche i Coronaviridae[3]. Fino al 2016 la famiglia possedeva un solo genere (Arterivirus), quando questo venne dissolto in diversi generi. Attualmente, a giugno 2020, la famiglia è così suddivisa:[4]
Arteriviridae è una famiglia di virus dell'ordine Nidovirales, con genoma contenuto in un singolo filamento positivo di RNA, di forma rotonda e piccole dimensioni, nucleocapside a simmetria icosaedrica avvolto da una membrana lipoproteica con proiezioni esterne originata dalla membrana della cellula ospite, i cui membri sono in grado di infettare numerosi vertebrati. Alla famiglia appartengono virus di interesse veterinario con elevata variabilità genomica, in grado di causare infezioni persistenti con viremia prolungata e capacità di replicarsi nei macrofagi.