Der Schöne Pippau (Crepis pulchra) ist eine Pflanzenart aus der Gattung Pippau (Crepis) in Familie der Korbblütler (Asteraceae).
Der Schöne Pippau ist eine einjährige krautige Pflanze und erreicht Wuchshöhen von 5 bis 100 cm. Der aufrechte, kantige Stängel ist im unteren Teil drüsig behaart und im oberen Teil kahl. Die grundständigen Laubblätter besitzen eine Blattspreite, die bei einer Länge von 3 bis 16 cm sowie einer Breite von 1 bis 3 cm lanzettlich mit verschmälerter Spreitenbasis und sie sind buchtig oder gezähnt bis fiederspaltig, selten ganzrandig. Die unteren Stängelblätter sind lanzettlich und weniger geteilt als die grundständigen Blätter. Die oberen Stängelblätter sind linealisch und sitzen mit gestutztem oder pfeilförmigem Grund am Stängel.
In einem doldenrispigen Gesamtblütenstand stehen die körbchenförmigen Teilblütenstände zusammen. Die Blütenkörbe sind mit einem Durchmesser von 15 bis 17 mm ziemlich klein. Die Korbhülle ist 5 bis 8 mm lang und 3 bis 6 mm breit. Die Achänen sind zehn- bis zwölfrippig; sie sind alle gleichförmig oder die inneren sind von den äußeren verschieden. Dann haben die äußeren Achänen im Gegensatz zu den inneren keinen Pappus.
Die Blütezeit liegt zwischen Juni und Juli. Die Blütenkörbe sind nur vormittags geöffnet; in Innsbruck zum Beispiel öffnen sie sich zwischen 6 und 7 Uhr und schließen sich zwischen 9 und 10 Uhr.
Die Chromosomenzahl beträgt 2n = 8.[1]
Das Verbreitungsgebiet des Schönen Pippau umfasst Europa, Nordafrika, Vorderasien, Zentralasien und Pakistan.[2] In Europa kommt der Schöne Pippau von Südeuropa bis Mitteleuropa und Osteuropa[2] vor, weiter nördlich kommt er nur unbeständig verschleppt vor.
Der Schöne Pippau gedeiht auf mäßig frischen, nährstoffreichen, meist kalkhaltigen Lehm- oder Löss-Böden, an Wegen, an Ackerrändern und in Weinbergen. Der Schöne Pippau ist eine Ordnungscharakterart der Onopordetalia, kommt aber auch im Conyzo-Lactucetum aus dem Verband Sisymbrion oder in Gesellschaften der Verbands Fumario-Euphorbion vor.[1]
Man kann folgende Unterarten unterscheiden[3]:
Der Schöne Pippau (Crepis pulchra) ist eine Pflanzenart aus der Gattung Pippau (Crepis) in Familie der Korbblütler (Asteraceae).
Crepis pulchra is a European species of flowering plant in the family Asteraceae with the common name smallflower hawksbeard.[2] It is widespread across much of Europe as well as in Morocco, Algeria, and western and central Asia. It has also become naturalized in the parts of the United States and in the Canadian Province of Ontario.[3][4][5]
Crepis pulchra is an annual herb up to 100 cm (40 inches) tall. One plant can produce as many as 40 flower heads, each with as many as 30 yellow ray florets but no disc florets.[2]
Crepis pulchra is a European species of flowering plant in the family Asteraceae with the common name smallflower hawksbeard. It is widespread across much of Europe as well as in Morocco, Algeria, and western and central Asia. It has also become naturalized in the parts of the United States and in the Canadian Province of Ontario.
Crepis pulchra is an annual herb up to 100 cm (40 inches) tall. One plant can produce as many as 40 flower heads, each with as many as 30 yellow ray florets but no disc florets.
Subspecies Crepis pulchra subsp. pulchra Crepis pulchra subsp. turkestanica Babc.La radichiella dolce (nome scientifico Crepis pulchra L., 1753) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
L'etimologia del nome generico (Crepis) non è molto chiara. In latino Crèpìs significa pantofola, sandalo e i frutti, di alcune specie di questo genere, sono strozzati nella parte mediana ricordando così (molto vagamente) questo tipo di calzare. Inoltre lo stesso vocabolo nell'antica Grecia indicava il legno di Sandalo.[3] L'epiteto specifico (pulchra ) significa "bella".[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico svedese Carl Linnaeus nella pubblicazione " Species Plantarum" ( Sp. Pl. 2: 806) del 1753.[5]
Habitus. La pianta di questa specie è una erbacea annuale. Le forma biologica è terofite scapose (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Gli steli contengono abbondante latice amaro.[6][7][8][9][10][11][3][12]
Fusto. I fusti di queste piante sono generalmente eretti semplici (poco frondosi), sono striati e ruvidi. La ramificazione è abbondante e forma dei corimbi. Nella parte inferiore è ghiandoloso-vischioso. Le radici sono secondarie da rizoma. L'altezza media delle piante varia da 3 a 6 dm (massimo 1 metro).
Foglie. Le foglie si dividono in basali/inferiori e cauline.
Infiorescenza. L'infiorescenza è formata da numerosi capolini non molto grandi. Ogni capolino è formato da un peduncolo che sorregge un involucro più o meno cilindrico (o campanulato o piriforme) formato da 2 serie di brattee o squame disposte in modo embricato e scalato, che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori ligulati. La forma delle brattee, disuguali fra le due serie (quelle interne sono più lunghe), è ovata; la superficie interna è glabra. Il ricettacolo è piano e nudo (glabro: senza pagliette a protezione della base dei fiori). Diametro dei capolini: 1,5 cm. Dimensioni dell'involucro: larghezza 3 - 5 mm; lunghezza 7 - 9 mm.
Fiori. I fiori (molti per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Il frutto consiste in un achenio chiaro, fusiforme (non compresso), con varie coste (da 10 a 12), con la superficie trasversalmente tubercolata e sormontato da un corto becco (può essere assente). Il pappo è soffice (ma tenace) formato da peli semplici (non ramificati) di colore generalmente bianco (o bianco sporco quasi giallastro) disposti su più serie. In uno stesso capolino i frutti possono essere monomorfici (tutti uguali) oppure dimorfi (generalmente quelli interni differiscono da quelli più esterni o periferici e sono privi di pappo). Lunghezza degli acheni: 4 - 6 mm.
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][9]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Crepidinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Crepidinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è in posizione "centrale" vicina alle sottotribù Chondrillinae e Hypochaeridinae.[10]
La sottotribù è divisa in due gruppi principali uno a predominanza asiatica e l'altro di origine mediterranea/euroasiatica.[10] Da un punto di vista filogenetico, all'interno della sottotribù, sono stati individuati 5 subcladi. Il genere di questa voce appartiene al subclade denominato "Crepis-Lapsana-Rhagadiolus clade", composto dai generi Crepis L., 1753, Lapsana L., 1753 e Rhagadiolus Juss., 1789.[11] Dalle analisi Crepis risulta parafiletico (per cui la sua circoscrizione è provvisoria).[22]
Nella "Flora d'Italia" le specie italiane di Crepis sono suddivise in 4 gruppi e 12 sezioni in base alla morfologia degli acheni, dell'involucro e altri caratteri (questa suddivisione fatta per scopi pratici non ha valore tassonomico). La specie di questa voce appartiene al "Gruppo 1" (gli acheni sono decisamente dimorfi) e alla "Sezione B" (i fiori sono gialli; il ricettacolo è glabro senza squame o setole rigide).[12]
I caratteri distintivi per la specie di questa voce sono:[12][23]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 8 e 18.[12]
Alla "Sezione B" (vedi sopra) appartengono le seguenti specie che differiscono dai seguenti caratteri:[12]
Per questa specie sono indicate due sottospecie (oltre alla subsp. pulchra) non presenti sul territorio italiano:[2]
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
La radichiella dolce (nome scientifico Crepis pulchra L., 1753) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.
Crepis pulchra é uma espécie de planta com flor pertencente à família Asteraceae.
A autoridade científica da espécie é L., tendo sido publicada em Species Plantarum 2: 806. 1753.[1]
Trata-se de uma espécie presente no território português, nomeadamente em Portugal Continental.
Em termos de naturalidade é nativa da região atrás indicada.
Não se encontra protegida por legislação portuguesa ou da Comunidade Europeia.
Crepis pulchra é uma espécie de planta com flor pertencente à família Asteraceae.
A autoridade científica da espécie é L., tendo sido publicada em Species Plantarum 2: 806. 1753.
Crepis pulchra là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được L. mô tả khoa học đầu tiên năm 1753.[1]
Crepis pulchra là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được L. mô tả khoa học đầu tiên năm 1753.