Mammarenavirus is a genus of viruses in the family Arenaviridae.[3] The name is a portmanteau of mammal and the former name Arenavirus, and differentiates it from the reptile-associated Reptarenavirus.[2] Arenavirus comes from the Latin arena (sand) for the sandy appearance of the virions.[4]
The following species are recognized:[5]
Mammarenavirus is a genus of viruses in the family Arenaviridae. The name is a portmanteau of mammal and the former name Arenavirus, and differentiates it from the reptile-associated Reptarenavirus. Arenavirus comes from the Latin arena (sand) for the sandy appearance of the virions.
Mammarenavirus, précédemment Arenavirus du latin arena (sable), est un genre de virus de la famille des Arenaviridae. Ce nom est une contraction de « mammifère » avec l'ancien genre Arenavirus pour distinguer ces virus de ceux affectant les reptiles et appelés Reptarenavirus[2].
Ce sont des virus à ARN de 110 à 130 nm qui acquièrent leur enveloppe par bourgeonnement au travers de la membrane de la cellule infectée : l'aspect granuleux de certaines particules présentes à l'intérieur du cytoplasme des cellules infectées — visible par microscope électronique — font penser à du sable) sont un groupe de virus de la famille des arenaviridae connus pour être les agents de plusieurs fièvres hémorragiques foudroyantes comme :
Les rongeurs sont le réservoir naturel de ces virus à l’exception de Tacaribe dont le réservoir est la chauve-souris (ils ne sont pas touchés par ces virus humains, mais ils en sont porteurs et peuvent le transmettre à l'homme). L'homme est contaminé au contact des rongeurs ou de leurs urines qui contiennent du virus (aérosol). En Europe, on connait le virus de la chorioméningite lymphocytaire (CML)
On parle alors des fièvres du Nouveau Monde et des fièvres de l'Ancien Monde (pour les filovirus et une maladie comme la fièvre de Lassa).
Mammarenavirus, précédemment Arenavirus du latin arena (sable), est un genre de virus de la famille des Arenaviridae. Ce nom est une contraction de « mammifère » avec l'ancien genre Arenavirus pour distinguer ces virus de ceux affectant les reptiles et appelés Reptarenavirus.
Ce sont des virus à ARN de 110 à 130 nm qui acquièrent leur enveloppe par bourgeonnement au travers de la membrane de la cellule infectée : l'aspect granuleux de certaines particules présentes à l'intérieur du cytoplasme des cellules infectées — visible par microscope électronique — font penser à du sable) sont un groupe de virus de la famille des arenaviridae connus pour être les agents de plusieurs fièvres hémorragiques foudroyantes comme :
la fièvre de Lassa ; la fièvre hémorragique d'Argentine ; la fièvre hémorragique de Bolivie ; la fièvre hémorragique du Brésil ; la fièvre hémorragique du Venezuela ; le virus Chapare.Les rongeurs sont le réservoir naturel de ces virus à l’exception de Tacaribe dont le réservoir est la chauve-souris (ils ne sont pas touchés par ces virus humains, mais ils en sont porteurs et peuvent le transmettre à l'homme). L'homme est contaminé au contact des rongeurs ou de leurs urines qui contiennent du virus (aérosol). En Europe, on connait le virus de la chorioméningite lymphocytaire (CML)
On parle alors des fièvres du Nouveau Monde et des fièvres de l'Ancien Monde (pour les filovirus et une maladie comme la fièvre de Lassa).
Mammarenavirus è un genere della famiglia di virus Arenaviridae[2] i cui membri sono generalmente associati a malattie (zoonosi) trasmesse dai roditori all'uomo. Il virus è solitamente associato ad un ospite roditore specifico che fa da serbatoio naturale per il virus.[3] Fino al 2014 il genere era conosciuto col nome di Arenavirus, quando il nome fu cambiato in Mammarenavirus per evitare confusione col nome della famiglia d'appartenenza.[4]
Le infezioni sostenute dai mammarenavirus sono relativamente comuni negli esseri umani in alcune delimitate aree del mondo e possono essere causa di malattie gravi (febbri emorragiche).
Il virus al microscopio elettronico mostra al suo interno i ribosomi acquisiti dalle cellule infettate. Per questo motivo hanno questo nome che deriva dal latino "arena", che significa "sabbia". Il loro materiale genetico, si compone solamente di RNA a singolo filamento. Non si conosce la metodica di replicazione e moltiplicazione virale nelle cellule ospiti; è noto solamente che le particelle virali emergono dalla superficie della cellula infettata per gemmazione.
Le particelle virali hanno un virione polimorfo, rotondeggiante, del diametro di 50-300 nm e presentano una superficie lipidica formato da un peplos con evidenti peplomeri, che racchiude due nucleocapsidi lassamente elicoidali, di forma circolare.[5]. I mammarenavirus hanno un genoma ad RNA monofilamento ambisenso[6] o (SS(-) RNA di 11kb).[7][8]
Si conoscono 39 specie diverse di Mammarenavirus,[2] queste possono essere divise in due sierogruppi, che differiscono per le proprietà antigeniche e per distribuzione geografica.[9][10] Quando il virus è classificato del "Vecchio Mondo" o LCM questo significa che è stato trovato nel nell'emisfero orientale in luoghi come l'Europa, Asia e Africa. Quando si trova nell'emisfero occidentale, in paesi come l'Argentina, la Bolivia, il Venezuela, il Brasile e gli Stati Uniti, è classificato "New World". Il virus della coriomeningite linfocitica (Lymphocytic choriomeningitis virus LCM) è l'unico mammarenavirus che è presente in entrambe le aree, pur essendo classificato come un virus del Vecchio Mondo.
Classificazione di Mammarenavirus:
Un terzo gruppo di virus è stato isolato dai serpenti, ma l'organizzazione del loro genoma è tipico dei mammarenavirus mentre le loro glicoproteine assomigliano a quelle di filovirus.[13]
Il virus della corionmeningite linfocitica o (LCMV), che causò nel 1933 una epidemia di meningite a San Luis, è stato il primo di questa famiglia ad essere riconosciuto. Il virus Tacaribe (TCRV) di Trinidad scoperto nel 1956 ha la unica caratteristica di avere come ospite un pipistrello della famiglia degli Artibeus.[27]
Il virus africano di Lassa (LASV), ha il suo serbatoio in una specie di roditori molto diffusa del genere Mastomys, ciò fa sì che si stimano da 100.000 a 500.000 infezioni umane annue nei paesi dell'Africa occidentale, questo virus solo nel 20% dei casi porta a febbri emorragiche gravi talvolta fatali.[28]
I mammarenavirus che sono causa di zoonosi, trovano come serbatoio naturale in varie specie di roditori, ogni specie di roditore è specifica per uno specifico virus. Il roditore infetto non mostra segni di malattia pur essendo un portatore cronico del virus. La trasmissione tra i topi può avvenire durante il parto, per i virus del Vecchio Mondo, oppure durante la lotta tra gli esemplari con il morso, per i virus del Nuovo Mondo.
Questo tipo di infezione nel serbatoio animale è chiamata "infezione persistente tollerante".[29][30] Il meccanismo associato con questo tipo di infezione sembra essere la deplezione selettiva di linfociti T specifici per il virus, dal momento che in questi animali vi è una mancanza di risposta dei linfociti T citotossici.[31]
Nell'uomo l'infezione può avvenire per contatto accidentale con gli escrementi di topi infetti che contaminano alimenti (per trasmissione orale) o per contatto diretto di pelle abrasa o ferita con gli escrementi di roditori o per inalazione di minuscole particelle inquinate di urina o saliva di roditori (per trasmissione aerosolica).
Il contagio inter-umano è noto solo per i virus di Lassa e il virus Machupo.
I virus del nuovo Mondo o Tacaribe sono associati a serbatoi naturali di roditori della famiglia Muridae sottofamiglia Sigmodontina, mentre quelli del Nuovo mondo o LCN sono associati a roditori del tipo Muridae, sottofamiglia Murinae. Fa eccezione il virus Tacaribe di Trinidad che è associato come serbatoio ad un pipistrello.
Mammarenavirus è un genere della famiglia di virus Arenaviridae i cui membri sono generalmente associati a malattie (zoonosi) trasmesse dai roditori all'uomo. Il virus è solitamente associato ad un ospite roditore specifico che fa da serbatoio naturale per il virus. Fino al 2014 il genere era conosciuto col nome di Arenavirus, quando il nome fu cambiato in Mammarenavirus per evitare confusione col nome della famiglia d'appartenenza.
Le infezioni sostenute dai mammarenavirus sono relativamente comuni negli esseri umani in alcune delimitate aree del mondo e possono essere causa di malattie gravi (febbri emorragiche).
Il virus al microscopio elettronico mostra al suo interno i ribosomi acquisiti dalle cellule infettate. Per questo motivo hanno questo nome che deriva dal latino "arena", che significa "sabbia". Il loro materiale genetico, si compone solamente di RNA a singolo filamento. Non si conosce la metodica di replicazione e moltiplicazione virale nelle cellule ospiti; è noto solamente che le particelle virali emergono dalla superficie della cellula infettata per gemmazione.