Alepes djedaba (Forsskål, 1775), noto in italiano come carango indopacifico[2], è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Carangidae.
Questa specie ha corpo ovale piuttosto alto e compresso lateralmente. Le pinne dorsali sono due, la prima breve e triangolare, la seconda lunga con un lobo rilevato anteriore. La pinna anale è simile alla seconda dorsale, ha due raggi spinosi anteriori staccati dal resto della pinna. La pinna caudale è forcuta. La linea laterale ha un'evidente curva verso il basso all'altezza della pinna pettorale. Lungo la linea laterale le scaglie sono ingrandite (scutelli), in particolare nella parte posteriore. La colorazione è grigiastra sul dorso e bianca sul ventre. La parte posteriore della linea laterale e la pinna caudale sono gialle. La taglia massima raggiunge i 40 cm ma normalmente non supera i 25[3][4].
Questa specie si incontra nell'Indo-Pacifico tropicale compreso il mar Rosso. Attraverso la migrazione lessepsiana si è stabilito nel mar Mediterraneo orientale dove è diffuso soprattutto lungo le coste egiziane, israeliane e libanesi dove è molto comune. Fa vita pelagica ma sempre vicino alle coste, specialmente quelle scogliose. Frequenta spesso le acque torbide[3][4].
Forma banchi[4].
Nel Mediterraneo si nutre soprattutto di pesci[3], nell'areale originale cattura anche crostacei[4].
Le uova sono pelagiche[4].
Ha una certa importanza per la pesca commerciale. Viene catturata, anche in grandi quantità, con reti da posta e reti da circuizione[4].
Alepes djedaba (Forsskål, 1775), noto in italiano come carango indopacifico, è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Carangidae.