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Jurinea ( Italian )

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Jurinea Cass., 1821 è un genere di piante erbacee angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Descrizione

L'aspetto di queste piante è erbaceo o cespuglioso. Sono prive di spine e spesso hanno un portamento acaulescente. La forma biologica della maggior parte delle specie (almeno per quelle europee) è emicriptofita rosulata (H ros) oppure emicriptofita scaposa (H scap).[3][4][5][6][7][8][9][10]

Le foglie sono sia basali e formano una rosetta che cauline. Le forme variano da pennatosette a oblanceolato-spatolate (quelle basali) a lineari-lanceolate (quelle cauline). Le foglie indivise hanno bordi da interi a dentati. La pagina fogliare inferiore è pubescente (lanosa o tomentosa), quella superiore è bianco-verde. Il rachide può essere alato.

La infiorescenza è formata da un unico capolino scaposo (sessile o peduncolato). La struttura del capolino è quella tipica delle Asteraceae: un involucro piriforme-cilindrico (conico) o fusiforme o ovoidale-oblungo o campanulato o a forma di ciotola, composto da diverse brattee (o squame) inermi (senza appendice apicale spinosa) da erbacee a coriacee, disposte su più serie in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano (o convesso), provvisto più o meno di pagliette (o setole più o meno rigide), sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le squame (a volte ragnatelose) hanno forme diverse (lanceolate o lineari o ovali - possono essere anche riflesse) e sullo stesso capolino possono essere di dimensioni diverse; i margini sono interi o dentati con apici ottusi o acuti; il portamento può essere appressato oppure no.

I fiori sono tutti del tipo tubuloso[11] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi, attinoformi, tetra-ciclici (con quattro verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ossia sia il calice che la corolla sono composti da cinque elementi).

  • /x K ∞ {displaystyle infty } infty , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla ha una forma cilindrica regolare (tubolare) ma sottile terminante improvvisamente con 5 lobi; il colore varia da rosa, porpora a rosso vinoso (raramente è biancastro). Sui petali sono presenti delle ghiandole sessili.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e glabri; le antere sono saldate fra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo. Le appendici delle antere sono lacerato-lanceolate.
  • Gineceo: l'ovario è infero e uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico con uno stimma terminale brevemente bifido e glabro (è presente solamente un anello di peli sotto la ramificazione dello stilo). La superficie stigmatica è localizzata nella parte interna dello stilo.[13]

I frutti sono degli acheni a forma da tetrangolare a piramidale, allungati e stretti (obconici); longitudinalmente sono presenti sia delle coste che dei solchi. La superficie può essere ghiandolosa, liscia o ruvida con tubercoli o verruche. All'apice del frutto è presente un nettario e un piccolo anello dentato. Il pappo si compone di un ciuffo di peli bi-seriati: i peli esterni sono persistenti e denticolati, quelli interni più grandi sono più piumosi, caduchi e connati alla base. Il colore del pappo varia da bianco a paglierino.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle specie di questo genere è eurasiatica (non tropicale).[2]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Saussureinae è una di queste).[8][9][17][18]

Filogenesi

Le specie di questo genere in precedenti trattamenti erano descritte all'interno del gruppo informale (provvisorio da un punto di vista tassonomico) "Jurinea-Saussurea Group". In questo gruppo erano descritti principalmente quattro generi: Dolomiaea, Jurinea, Polytaxis e Saussurea.[8][9][17] In seguito ad ulteriori ricerche e analisi di tipo filogenetico, allorquando il gruppo ha acquisito la sua denominazione definitiva di sottotribù, si sono aggiunti altri nuovi generi.[18][19][20]

Gli ultimi risultati delle analisi di tipo filogenetico sul DNA indicano che Jurinea è polifiletica nella sua circoscrizione attuale. Questo poiché le specie J. gedrosiaca e J. cartilaginea andrebbero collocate nella sottotribù Centaureinae delle Cardueae. Il resto di Jurinea è monofiletico e suddiviso in due cladi principali corrispondenti alla fascia occidentale e orientale dell'area di distribuzione del genere. La sorella del clade di Jurinea è composta dal gruppo di generi Himalaiella Raab-Straube (con 17 specie)[21] e Lipschitziella Kamelin (con 2 specie).[22] Il genere Jurinella, che in precedenza è stato segregato da Jurinea in base alla morfologia dell'achenio, in realtà è congenerica con Jurinea.[20][23]

Il genere Pilostemon (per alcune checklist "incertae sedis")[24] differisce da Jurinea solo per i connettivi dell'antera. Tutti gli altri caratteri diagnostici relativi al genere Jurinea, specialmente in riguardo alla struttura del ricettacolo, dell'achenio e del pappo, si possono trovare almeno in alcune delle sezioni di Jurinea. Pilostemon è quindi considerato un sinonimo del genere di questa voce.[4]

Nella sottotribù Jurinea, da un punto di vista filogenetico, occupa una posizione abbastanza centrale vicino al genere Himalaiella Raab-Straube.[19] Da un punto di vista morfologico è simile al genere Centaurea ma i fiori sono ermafroditi e gli acheni sono pubescenti. Dal genere Carduus differisce in quanto non è spinosa e gli acheni si presentano con 4 - 5 angoli.[10]

I numeri cromosomici delle specie di questo genere variano: 2n = 34 - 36.[8]

Elenco delle specie

Le specie assegnate a questo genere sono 241:[2]

A

B

C

D

E

F

G

H

I

J

K

L

M

N

O

P

R

S

T

V'

W

X

Y

Z

Specie della flora italiana

IIn italia sono presenti due specie del genere Jurinea:[10][25]

  • il fusto ha uno sviluppo normale (3 - 6 dm); i lobi delle foglie sono strettamente lanceolati;
Jurinea mollis (L.) Rchb. - Cardo del carso: il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati aridi steppici; in Italia è una specie rara e si trova con discontinuità su tutto il territorio fino ad una quota da 300 a 1.700 m s.l.m..
  • il fusto è ridotto (0 - 5 cm); i lobi delle foglie hanno delle forme ovate;
Jurinea bocconei Guss. - Cardo di Boccone: il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Endemico (Sicilia); l'habitat tipico sono i pendii rupestri e i macereti calcarei; in Italia è una specie rara e si trova solo in Sicilia fino ad una quota da 1.200 a 1.600 m s.l.m..

Sinonimi

Alcuni sinonimi di questa voce:[2][8]

  • Aegopordon Boiss.
  • Anacantha Sojak
  • Derderia Jaub. & Spach
  • Hyalochaete Dittrich & Rech.f.
  • Jurinea Cass.
  • Jurinella Jaub. & Spach
  • Microlonchoides P.Candargy
  • Modestia Kharadze & Tamamsch.
  • Pilostemon IIjin
  • Outreya Jaub. & Spach
  • Perplexia Iljin

Alcune specie

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  3. ^ Pignatti 1982, pag. 167.
  4. ^ a b eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 137.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 303.
  10. ^ a b c Pignatti 2018, vol.3 pag.967.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 4.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Judd 2007, pag. 523.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ a b Barres et al. 2013.
  18. ^ a b Herrando et al. 2019.
  19. ^ a b Yuan et al. 2015.
  20. ^ a b Szukala et al. 2019.
  21. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  22. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  23. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  24. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  25. ^ Pignatti 2018, Vol. 4 pag. 885.

Bibliografia

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