dcsimg
Imagem de Pilosella peleteriana (Merat) F. W. Schultz & Sch. Bip.
Life » » Archaeplastida » » Angiosperms » » Asteraceae »

Pilosella peleteriana (Merat) F. W. Schultz & Sch. Bip.

Pilosella peleteriana ( Italiano )

fornecido por wikipedia IT

Lo sparviere di Peletier (nome scientifico Pilosella peleteriana F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862) è una pianta erbacea spermatofita dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.

Etimologia

Il nome generico (Pilosella) deriva dal latino "pilosus" (significa "peloso") e si riferisce all'aspetto piuttosto pubescente di queste piante.[1] L'epiteto specifico (peleteriana = di Lepeletier) è stato dato in ricordo del botanico parigino Amédée Louis Michel Lepeletier (1770 - 1845).[2]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto inizialmente dal botanico Friedrich Wilhelm Schultz (1804-1876), farmacista e botanico germanico, e da Carl(Karl) Heinrich `Bipontinus' Schultz (1805-1867), fisico e botanico germanico, nella pubblicazione "Flora; oder, (allgemeine) botanische Zeitung. Regensburg, Jena - 45: 421. 1862" del 1862.[3]

Descrizione

 src=
Il portamento

Queste piante possono raggiungere una altezza compresa tra 10 – 25 cm. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Sono inoltre provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati).[2][4]

Radici

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto

  • Parte ipogea: nella parte sotterranea sono presenti dei stoloni grossi e brevi (a volte quasi nulli).
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, indivisa (o più o meno forcuta), sottile e afilla (o al massimo una foglia); quindi in genere porta un solo capolino. La pubescenza è formata da peli stellati, pochi peli semplici e raramente da peli ghiandolari.

Foglie

 src=
Le foglie

Le foglie hanno la lamina sottile a forma oblanceolato-spatolata; la pagina superiore è verde e sparsamente setolosa (di colore glauco), quella inferiore è bianco-tomentosa per densi peli stellati. Dimensioni delle foglie: larghezza 1 - 1,5 cm; lunghezza 5 – 9 cm.

Infiorescenza

 src=
Infiorescenza

Le infiorescenze sono composte da un solo capolino peduncolato. La pubescenza del peduncolo è formata da peli semplici, peli stellati e peli ghiandolari. Il capolino è formato da un involucro composto da brattee (o squame) disposte su una sola serie (mancano quelle esterne), all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. L'involucro è lungo 12 – 14 mm; le squame, di tipo lesiniforme, alla base sono larghe 3 – 4 mm e progressivamente si assottigliano verso l'alto; l'apice è acuto; il colore è verde con arrossamento verso la punta; la pubescenza è formata da peli semplici e peli stellati, meno frequenti sono i peli ghiandolari. Il ricettacolo è nudo (ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori). Diametro del capolino: 25 – 35 mm.

Fiore

I fiori sono tutti del tipo ligulato[5] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[6]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla è colorata di giallo (o arancio chiaro), a volte con striature rosse nella parte inferiore; è lunga circa 15 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[7] Le antere alla base sono acute.
  • Gineceo: lo stilo giallo (o più o meno scuro) è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. La superficie stigmatica è interna.[8]
  • Fioritura: da (maggio) giugno a agosto.

Frutti

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, bruno-scuri o nerastri, a forma colonnare-obconica, sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie è provvista di 10 coste terminati nella parte alta con un dentello. Il pappo è formato da setole semplici, color bianco sporco, disposte su una sola serie, tutte sottili e della stessa lunghezza. Lunghezza dell'achenio: 1,5 – 2 mm.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

 src=
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[9] – Distribuzione alpina[10])

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[10]

Formazione : comunità pioniere a terofite e succulente
Classe : Koelerio - Corynephoretea
Ordine : Sedo - Scleranthetalia

Sistematica

La famiglia di appartenenza della Pilosella peleteriana (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale e comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[11] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[12]). All'interno della famiglia il genere Pilosella fa parte della sottofamiglia Cichorioideae (una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae); mentre Cichorieae è una delle sette tribù della sottofamiglia, e la sottotribù Hieraciinae è una dell'11 sottotribù di Cichorieae.[13] P. peleteriana appartiene a un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 250 specie principali[14], delle quali circa 150 e più sono presenti nella flora spontanea italiana.[15] Altre fonti ne contano fino a 3000 (tra specie sessuali e specie apomittiche).[16]
Il basionimo per questa specie è: Hieracium peleterianum Mèrat.[17]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[18]

Polimorfia

La specie di questa voce fa parte di un gruppo poliploide. In questo gruppo sono state individuate specie diploidi, triploidi, tetraploidi e pentaploidi; ma anche agamospecie e specie normalmente sessuali. Di questo gruppo alcuni taxon sono sottospecie o varietà di P. peleteriana, altri sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Nella "Flora d'Italia" sono proposte due nuove unità tassonomiche: (1) gruppo-cardinale (insieme di forme elementari di singole serie evolutive come le specie o le agamospecie con proprie combinazioni di caratteri morfologici); (2) gruppo-intermediario (insieme di specie o agamospecie che riuniscono i caratteri morfologici di due o più gruppi-cardinali).[2]

Sottospecie

Per questa specie attualmente sono riconosciute come valide 2 sottospecie, tutte sono presenti nella flora spontanea italiana. Il seguente elenco indica per ogni sottospecie l'Autore con l'anno di pubblicazione e la distribuzione euro-mediterranea:[19][20][21]

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[19][21]

  • Hieracium laticeps (Norrl.) Norrl. (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium macrolepideum Norrl. (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium macrolepis Norrl. (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium peleterianum Mérat
  • Hieracium peleterianum Mérat subsp. globulare Zahn (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium peleterianum Mérat subsp. ligericum Zahn (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium peleterianum Mérat subsp. peleterianum
  • Hieracium peleterianum Mérat subsp. subpeleterianum Nägeli & Peter (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium peleterianum Mérat subsp. sabulosorum Dahlst. (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium peleterianum Mérat subsp. tenuiscapum (Pugsley) P. D. Sell (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium peleterianum Mérat var. peleterianum
  • Hieracium peleterianum Mérat var. tenuiscapum Pugsley (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Hieracium pilosella subsp. peleterianum (Mérat) Schübl. & G.Martens
  • Hieracium sabulosorum (Dahlst.) Johanss. (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Pilosella laticeps Norrl. (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Pilosella officinarum subsp. peleteriana (Mérat) T. Tyler
  • Pilosella peleteriana subsp. ligerica (Zahn) B. Bock (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)
  • Pilosella peleteriana subsp. tenuiscapa (Pugsley) P.D.Sell & C.West (sinonimo della sottospecie subpeleteriana)

Altre notizie

(1)Lo sparviere di Peletier in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:

  • (DE) Lepeletiers Habichtskraut
  • (FR) Épervière de Lepeletier
  • (EN) Shaggy Mouse-ear Hawkweed

(2) Una ricerca dettagliata sul genere Pilosella è stata fatta in questi ultimi anni nella provincia di Trento.[4]

Note

  1. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  2. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 288.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 27-gennaio-2014.
  4. ^ a b Gunter Gottschlich & Domenico Pujatti, Il genere Hieracium in provincia di Trento (PDF), in Ann. Mus. civ. Rovereto; Vol. 16 (2000); pag. 273 - 351.
  5. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  6. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  8. ^ Judd 2007, pag. 523.
  9. ^ Conti et al. 2005, pag. 109.
  10. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 684.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ Funk & Susanna, pag. 348.
  14. ^ Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  15. ^ EURO MED - PlantBase , su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  16. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 283.
  17. ^ Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 28-gennaio-2014.
  18. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 28-gennaio-2014.
  19. ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 27 gennaio 2014.
  20. ^ Cichorieae Portal, su wp6-cichorieae.e-taxonomy.eu. URL consultato il 20-gennaio-2014.
  21. ^ a b Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 27-gennaio-2014.

Bibliografia

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 2, 1960, pp. 453.
  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 28 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782.
  • Norbert Kilian, Birgit Gemeinholzer and Hans Walter Lack, Cichorieae Cap.24 (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 343-383. URL consultato il 28 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2010).
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 194, Berlin, Heidelberg, 2007.

 title=
licença
cc-by-sa-3.0
direitos autorais
Autori e redattori di Wikipedia
original
visite a fonte
site do parceiro
wikipedia IT

Pilosella peleteriana: Brief Summary ( Italiano )

fornecido por wikipedia IT

Lo sparviere di Peletier (nome scientifico Pilosella peleteriana F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862) è una pianta erbacea spermatofita dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.

licença
cc-by-sa-3.0
direitos autorais
Autori e redattori di Wikipedia
original
visite a fonte
site do parceiro
wikipedia IT