Pedicularis acaulis es una especie de planta herbácea de la familia Orobanchaceae, anteriormente clasificada en las escrofulariáceas. Es originaria de los Alpes.
Son plantas herbáceas , perennes que alcanzan un tamaño de 5 a 12 cm de altura. Forma una roseta basal, con yemas invernantes a nivel del suelo y protegidas por la basura o la nieve y con las hojas dispuestas para formar una roseta basal. Las plantas son parásitas: las raíces muestran órganos específicos para alimentarse de la savia de otras plantas. Las raíces, gruesas y carnosas, se distribuyen radialmente tratando de llegar a las raíces de otras plantas para chupar la savia. Las hojas están dispuestas en una roseta basal (no tiene hojas caulinares). Tamaño de la hoja: 5-10 cm. Las inflorescencias son racimos de flores en tallos (los tallos son lanosos y se colocan en el centro de la roseta basal). Longitud de los tallos: 1.3 cm.
Pedicularis acaulis fue descrita por Giovanni Antonio Scopoli y publicado en Florae Fluminensis, seu, Descriptionum plantarum parectura Fluminensi sponte mascentium liber primus ad systema sexuale concinnatus 270. 1829[1825].[1][2]
Pedicularis: nombre genérico que deriva de la palabra latína pediculus que significa "piojo", en referencia a la antigua creencia inglesa de que cuando el ganado pastaba en estas plantas, quedaban infestados con piojos.[3]
acaulis: epíteto latíno que significa "sin tallo"[4]
Pedicularis acaulis es una especie de planta herbácea de la familia Orobanchaceae, anteriormente clasificada en las escrofulariáceas. Es originaria de los Alpes.
La pedicolare primaticcia (nome scientifico Pedicularis acaulis Scop., 1771) è una pianta parassita appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Il nome generico (Pedicularis) deriva da un termine latino che significa "pidocchio" e si riferisce alla convinzione che queste piante infestino di pidocchi il bestiame al pascolo; altri giustificano l'etimologia del nome del genere all'opposto, ossia in quanto si pensa che queste piante liberino la testa dai pidocchi.[2][3][4] L'epiteto specifico (acaulis) significa "fiore privo di stelo" (senza caule o gambo).[5][6]
Il nome scientifico della pianta è stato definito per la prima volta dal medico e naturalista italiano Giovanni Antonio Scopoli (Cavalese, 3 giugno 1723 – Pavia, 8 maggio 1788) nella pubblicazione "Flora Carniolica Exhibens Plantas Carniolae Indigenas et Distributas in Classes Naturales cum Differentiis Specificis, Synonymis Recentiorum, Locis Natalibus, Nominibus Incolarum, Observationibus Selectis, Viribus Medicis. Editio Secunda Aucta et Reformata. Viennae - Ed. 2. 1: 439. 1771" del 1771.[7]
Queste piante sono alte da 5 a 12 cm. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Sono piante parassite: le radici mostrano organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante.[2][8][9][10]
Le radici, grosse e carnose, si distribuiscono a raggiera cercando di raggiungere le radici di altre piante per succhiarne la linfa.
La parte aerea del fusto è nulla.
Le foglie sono tutte disposte a rosetta basale (non sono presenti foglie cauline). La lamina è due volte pennatosetta; sono pubescenti sul picciolo e sul rachide (i segmenti delle foglie sono glabri). Dimensione delle foglie: 5 – 10 cm.
Le infiorescenze sono dei grappoli con fiori peduncolati (i peduncoli sono lanosi e inseriti al centro della rosetta basale). Lunghezza dei peduncoli: 1 – 3 cm.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla e il calice sono a 5 parti). Lunghezza del fiore: 30 – 40 mm.
Il frutto è una capsula loculicida bivalve a forma compresso-globosa (a maturità è più lunga del calice). I semi sono pochi a forma angolosa.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[13]
La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[14][15]) distribuiti in tutti i continenti. Il genere Pedicularis comprende 400-500 specie (il genere più numeroso della famiglia con distribuzione quasi cosmopolita - manca in Africa e Australia) delle quali 23 sono presenti nella flora spontanea italiana.
La classificazione del genere è difficile in quanto la forma del fiore è molto simile tra specie e specie; inoltre il colore della corolla nel secco è indistinguibile. Pignatti nella "Flora d'Italia" divide le specie spontanee della flora italiana in tre gruppi in base alla forma del labbro superiore (vedi il disegno):[10]
La specie P. acaulis appartiene alla sez. Anodontae.
Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Pedicularis si trova nel quarto clade (relativo alla tribù Pedicularideae). All'interno della tribù il genere è in posizione "gruppo fratello" al resto dei generi della tribù.[16]
Il pedicolare acaule in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:
La pedicolare primaticcia (nome scientifico Pedicularis acaulis Scop., 1771) è una pianta parassita appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.