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Seriphidium vallesiacum (All.) J. Soják

Artemisia vallesiaca ( Italiano )

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L'Assenzio pontico alpino (Artemisia vallesiaca All.) è una pianta perenne della famiglia delle Asteraceae.

Il nome comune può trarre in inganno: infatti, il nome comune dell'Assenzio pontico alpino non corrisponde al nome scientifico di un'altra specie di artemisia: l'Artemisia pontica (L.)[1].

Distribuzione e habitat

Presente in Valle d'Aosta e Piemonte e nell'alta valle del Rodano.

È un'essenza coltivata; più raramente cresce spontanea nelle zone alpine, rifugge dai terreni troppo argillosi o umidi, i migliori risultati di coltivazione si hanno in terreni soleggiati e freschi.

Morfologia

La pianta è alta circa 30–50 cm, ha fusto ramificato fin dalla base, è ricoperta di peli fittissimi che le danno un colore bianco sfumato d'azzurro.

Foglie

Le foglie dei rami sterili hanno un picciolo di 2–5 mm (che può essere di dimensioni maggiori nelle piante coltivate), sono larghe 5 mm, fitte e dritte verso l'alto. Le foglie inferiori dei fusti fioriferi hanno un picciolo di 5–10 mm e la lamina più breve, con lacinie più fitte di quelle della rosetta, le superiori sono sessili e pennatopartite, quelle dell'infiorescenza sono intere e lunghe 5 mm.

Fiori

I capolini sono riuniti in una pannocchia allungata che nelle piante spontanee ha dimensioni di 20 cm per 3–4 cm con pochi racemi, mentre nelle piante coltivate è più lunga e larga 30–40 cm per 10-20 e piuttosto rada. I peduncoli dei capolini sono brevissimi e l'involucro è ellittico lungo 2 mm largo 1 mm, con brattee esterne pelose e le interne a margine scariosi gialliccio.

Specie simili

Può essere confusa con:

  • Artemisia pontica di colore grigio, le foglie hanno lacinie più grandi e meno fitte, i capolini sono sferici o emisferici e sono più grandi.
  • Filago arvensis pur essendo di colore bianco ha peluria più lunga e lanosa, le foglie intere larghe 2–4 mm e i capolini in parte solitari in parte raggruppati in glomeruli bianchi, di 4–5 mm avvolti da una lana bianca. I fiori sono muniti di pappo.

Usi

Nella medicina popolare di questa essenza venivano impiegati i rami raccolti in fioritura interi o trinciati, per le sue proprietà emagoghe. Vengono inoltre utilizzate le parti aeree della pianta che viene coltivata soprattutto per essere usata in liquoreria.

Coltivazione

Coltura biennale, la propagazione viene fatta principalmente per seme, che si può coltivare in file semplici con sesto 50x20 cm o file binate 35-40x70-80 cm, si utilizza l'erba raccolta alla fioritura.

Note

  1. ^ Maria Luisa Sotti, Maria Teresa della Beffa, Le piante aromatiche. Tutte le specie più diffuse in Italia, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 1989, ISBN 88-374-1057-3.

Bibliografia

  • Giuseppe Lodi, Piante Officinali Italiane, Bologna, Edizioni Agricole Bologna, 1957, p. 791.
  • Giovanni Negri, Erbario Figurato, Milano, Ulrico Hoepli Editore Milano, 1979, p. 459, ISBN 88-203-0279-9.
  • Maria Luisa Sotti, Maria Teresa della Beffa, Le piante aromatiche. Tutte le specie più diffuse in Italia, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 1989, ISBN 88-374-1057-3.

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Artemisia vallesiaca: Brief Summary ( Italiano )

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L'Assenzio pontico alpino (Artemisia vallesiaca All.) è una pianta perenne della famiglia delle Asteraceae.

Il nome comune può trarre in inganno: infatti, il nome comune dell'Assenzio pontico alpino non corrisponde al nome scientifico di un'altra specie di artemisia: l'Artemisia pontica (L.).

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