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Cracticus nigrogularis ( Italiano )

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L'uccello beccaio bianconero o uccello beccaio pezzato (Cracticus nigrogularis (Gould, 1837)) è un uccello passeriforme della famiglia Artamidae[2].

Etimologia

Il nome scientifico della specie, nigrogularis, deriva dal latino e significa "dalla gola nera", in riferimento alla livrea di questi uccelli: anche il loro nome comune è un riferimento alla livrea.

Descrizione

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Maschio adulto a Brisbane.
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Esemplare di profilo a Gladstone lascia osservare il forte becco.

Dimensioni

Misura 28–32 cm di lunghezza, per 105-159 g di peso ed un'apertura alare di circa 51 cm[3]: a parità d'età, le femmine sono leggermente più piccole e slanciate rispetto ai maschi. La popolazione di questi uccelli tende inoltre a mostrare taglia decrescente secondo un gradiente che va da sud verso nord[3].

Aspetto

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di lunga coda squadrata, grossa testa anch'essa squadrata (sebbene più arrotondata rispetto alle altre specie di uccello beccaio) e con forte becco dalla punta della mandibola superiore lievemente uncinata: nel complesso, questi uccelli somigliano molto alla gazza australiana (dalla quale si differenziano per la nuca nera anziché argentata, il petto bianco anziché nero, la corporatura più robusta e le zampe meno lunghe) e soprattutto all'affine uccello beccaio dorsonero, dal quale differiscono principalmente per la gola (come intuibile dal nome comune) di colore nero ed il dorso bianco (nell'uccello beccaio dorsonero è invece il contrario).

Il piumaggio è dominato dalla dicotomia bianco-nero: testa, nuca, gola e parte superiore del petto sono infatti di colore nero, mentre lati del collo, dorso, petto, ventre e fianchi sono di colore bianco candido. Le ali sono nere con area scapolare e orli delle remiganti bianchi, così come bianco è il sottocoda, mentre il codione è di colore grigio cenere e la coda è nera con punte delle rettrici di colore bianco. Soprattutto sulla testa, il nero può mostrare riflessi metallici.

Il dimorfismo sessuale è presente ma poco evidente e non sempre facilmente distinguibile: nelle femmine, infatti, il collare bianco tende ad essere più sottile e meno candido rispetto a quanto osservabile fra i maschi.
In ambedue i sessi le zampe sono di colore grigio-nerastro, gli occhi sono di colore bruno scuro ed il becco è grigio-bluastro con punta nerastra.

Biologia

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Esemplare al suolo.
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Esemplare al suolo nel Queensland.

Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, che durante la giornata si muovono perlopiù da soli o in coppie, mentre verso sera si riuniscono in gruppi su un albero per passare la notte al riparo: ciascun gruppo delimita un proprio territorio.
L'uccello beccaio bianconero passa la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo, rimanendo appollaiato su di un ramo con buona visuale e da lì tenendo d'occhio il terreno circostante.

Questi uccelli sono molto vocali, ed il loro canto è molto rinomato e considerato uno dei più belli fra gli uccelli australiani[3], battendo perfino quello (ritenuto più monotono e meno limpido) della gazza australiana[4]. L'uccello beccaio bianconero può cantare da solo oppure duettare col proprio partner, o ancora (soprattutto all'alba e al tramonto, oppure nelle notti di luna piena) in gruppi: questi uccelli presentano inoltre variazioni regionali consistenti nei richiami[5].
Sebbene questi uccelli si dimostrino molto propensi alle improvvisazioni ed alle variazioni sul tema, in generale sono sempre riconoscibili tre grandi gruppi di richiami[6]:

  • richiami diurni di rafforzamento dei legami, emessi solitamente da animali singoli col meccanismo richiamo-risposta fra essi ed il partner (o in generale un altro membro dello stormo), solitamente mentre l'animale è in volo;
  • richiami fischiati, più comuni in condizioni di clima umido o ventilato, emessi da animali singoli da appollaiati ed eseguiti anche per tre quarti d'ora, alternati ad imitazioni di versi di altri animali;
  • richiami riproduttivi, emessi soprattutto durante la notte, simili a quelli diurni ma più lunghi e complessi.

In caso di pericolo, questi uccelli possono inoltre emettere alti richiami discendenti o versi più aspri e ciacolanti.

Alimentazione

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Esemplare con preda nel becco.
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Esemplare guarda i dintorni alla ricerca di cibo sulle Blue Mountains.

Si tratta di uccelli dalla dieta onnivora, sebbene con netta prepondenanza della parte carnivora e insettivora su quella vegetariana: la loro alimentazione si compone infatti in massima parte di grossi insetti e delle loro larve, nonché di altri invertebrati come ragni e vermi e di piccoli vertebrati (rane, scinchi, topolini, uova, piccoli uccelli come occhialini dorsogrigio, passeri, coda a ventaglio ballerini, mangiamiele golarossa, storni e diamanti di Bichenow, nonché anatroccoli di alzavola grigia). Questi uccelli si nutrono inoltre sporadicamente anche di frutta (soprattutto Ficus coronata, ciliegio aborigeno, goji africano ed uva) e nettare di eucalipto di Darwin[3].

Durante la ricerca questi uccelli sono soliti rimanere appollaiati su un ramo o una palizzata: alla vista di una potenziale preda, essi scendono su di esse in picchiata, finendole col forte becco e consumandole al suolo. Le prede troppo grandi o gli eccessi di cibo vengono generalmente spezzettati col becco ed impalati su di un ramo spezzato, una spina o del filo spinato, oppure conservate in una spaccatura della corteccia.

L'uccello beccaio bianconero è stato osservato collaborare col lodolaio australiano durante la caccia, facendo volare i piccoli uccelli nascosti fra i cespugli dimodoché il rapace possa attaccarli, ed attaccando a sua volta quelli che si involano spaventati dalla presenza del lodolaio.

Riproduzione

La stagione degli amori va da agosto a dicembre, con picco delle deposizioni in settembre-ottobre[3]: si tratta di uccelli monogami, con osservazioni di coppie aiutate da altri membri dello stormo durante la riproduzione, e perfino di deposizioni comuni in un singolo nido[7].
Durante il periodo riproduttivo, questi uccelli (in particolar modo i maschi) divengono più territoriali del solito, attaccando con picchiate eventuali intrusi che osassero incautamente avvicinarsi troppo al nido, anche inavvertitamente: gli attacchi avvengono con un esemplare che si avvicina frontalmente ed un altro che aggredisce alle spalle, e a farne le spese possono essere conspecifici di altri stormi, rapaci, cani ed anche umani.

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Giovane in natura.
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Giovane si nutre al suolo.

Il nido viene costruito dalla sola femmina alla biforcazione di un ramo, intrecciando rametti a comporre la parte esterna e foderando l'interno con erba secca e pezzetti di corteccia: al suo interno, essa depone ad intervalli di un paio di giorni 2-5 uova grigio-verdastre con pezzature brune, che provvede a covare per 19-21 giorni, al termine dei quali schiudono pulli ciechi ed implumi.
I nidiacei restano nel nido 25-33 giorni, ossia fino a quando sono pronti per l'involo.

L'uccello beccaio bianconero subisce parassitismo di cova da parte del cuculo dal becco scanalato e del cuculo pallido.

La speranza di vita massima in questi uccelli è di 22 anni e due mesi circa, registrata in un esemplare che però venne soppresso a causa di serie ferite riportate[8].

Distribuzione e habitat

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Esemplare nel Victoria.
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Esemplare nel Queensland.

L'uccello beccaio bianconero è endemico dell'Australia, della quale occupa gran parte del territorio, fatta eccezione per la costa dell'Australia Meridionale, il Gran Deserto Sabbioso e la costa sud-orientale del Nuovo Galles del Sud: la specie è inoltre assente anche dalla Tasmania e dalle isole dello stretto di Bass.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle foreste di sclerofille secche a prevalenza di eucalipto ed acacia, non eccessivamente dense, con sottobosco scarso od assente e presenza di aree aperte erbose: li si trova anche nelle aree di spinifex con presenza di alberi isolati, mentre nel nord dell'Australia e nelle aree più secche essi si concentrano nella foresta riparia e nei pressi dei billabong.

Rapporti con l'uomo

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Esemplare in ambiente antropizzato a Gladstone.

Fra gli australiani l'uccello beccaio bianconero (generalmente noto col nome colloquiale di jackaroo, mentre nelle lingue aborigene esso è od era conosciuto con una serie di nomi, fra cui Ka-ra-a-ra a Darwin, gurrbaru nel Pilbara, buubuurrbu, alpirtaka e urbura nelle aree centro-meridionali) viene generalmente apprezzato per le sue spiccate doti di cantore, con alcuni suoi richiami paragonati all'apertura della quinta sinfonia di Beethoven[4].
A differenza dei currawong, questi uccelli vengono visti con favore dai contadini, in quanto raramente si nutrono di frutta o cereali, ma eliminano piuttosto insetti nocivi e roditori: fra i campeggiatori essi possono causare qualche disagio, in quanto si abituano molto in fretta alla presenza dell'uomo e prendono il cibo dalle mani, aggirandosi spesso alla ricerca di cibo fra i campeggi o nei pressi dei cassonetti.

Tassonomia

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Esemplare della sottospecie picatus nel deserto di Gibson.

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

Alcuni autori riconoscerebbero anche le sottospecie mellori del Victoria e inkermani del Queensland (ambedue sinonimizzate con la nominale) e kalgoorli di Kalgoorlie (in passato considerata parte della nominale ma attualmente sinonimizzata con la sottospecie picatus)[3].

Note

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Cracticus nigrogularis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  2. ^ a b (EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Artamidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  3. ^ a b c d e f (EN) Pied Butcherbird (Cracticus nigrogularis), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  4. ^ a b Hartshorne, C., Musical values in Australian bird songs, in Emu, vol. 53, n. 2, 1953, p. 109–128, DOI:10.1071/MU953109.
  5. ^ Taylor, H., Decoding the song of the pied butcherbird: an initial survey, in TRANS-Transcultural Music Review, vol. 12, 2008.
  6. ^ Taylor, H., Blowin’ in Birdland: Improvisation and the Australian Pied Butcherbird, in Leonardo Music Journal, vol. 20, 2010, p. 79–83, DOI:10.1162/lmj_a_00016.
  7. ^ Nielsen, L., Double clutch of Pied Butcher-bird, in Emu, vol. 64, n. 2, 1964, p. 113, DOI:10.1071/MU964113.
  8. ^ Australian Bird & Bat Banding Scheme (ABBBS), Cracticus nigrogularis (Pied butcherbird), in Bird and bat banding database, Australian Government Department of the Environment, Water, Heritage and the Arts, 2017.

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