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Doronicum austriacum ( Italian )

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Il doronico austriaco (nome scientifico Doronicum austriacum Jacq., 1774) è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli dei rilievi montani, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Etimologia

Il nome del genere (Doronicum) potrebbe derivare da un termine dell'Arabia: doronigi o doronidge. Il primo ad usare questo nome come genere fu il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 – 1708); nome ripreso e confermato nel 1753 da Carl von Linné (1707 – 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.[1] L'epiteto specifico (austriacum) fa riferimento alle zone dei primi ritrovamenti di questa specie.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Doronicum austriacum) è stato proposto dal medico, chimico e botanico olandese Nikolaus Joseph von Jacquin (1727 – 1817) nella pubblicazione ”Florae Austriaceae” del 1774[2].

Descrizione

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Tipologia di peli sulle foglie e sull'involucro
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Il portamento

Sono piante erbacee e perenni provviste, soprattutto nelle parti alte e sul bordo delle foglie, di peli pluricellulari semplici ma ghiandolari. La determinazione esatta della forma e lunghezza dei peli è molto importante per definire la specie nell'ambito del genere. Purtroppo alcuni peli sono distinguibili solamente con un buon microscopio a 20-50 ingrandimenti. La tavola a fianco indica il tipo di peli presenti sul bordo delle foglie e sulla superficie delle squame dell'involucro del Doronico austriaco.[3] L'altezza di queste piante varia da 8 a 15 dm. La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.

Radici

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto

Foglie

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Pianta con alcune foglie “panduriformi”

Le foglie sono intere con bordo largamente dentellato e provviste di peli sia sulla superficie che ai bordi (vedere tabella con disegno dei peli). Si distinguono due tipi di foglie:

  • foglie basali: generalmente è presente una rosetta basale con foglie provviste di un lungo picciolo e con lamina a forma lanceolata. All'antesi sono scomparse.
  • foglie cauline: le foglie cauline sono poche, a disposizione alterna; sono sessili e amplessicauli (la base delle foglie è divisa in due lobi fra i quali è inserito il picciolo). La forma della lamina in generale è lanceolato-acuminata. Le dimensioni delle foglie si accorciano verso l'infiorescenza. Dimensioni delle foglie medie: larghezza 5 – 8 cm; lunghezza 10 – 15 cm. Dimensione delle foglie superiori: larghezza 3 cm; lunghezza 7 – 12 cm.

In questa specie le foglie si presentano con una forma molto particolare definita “panduriforme”: nella parte basale della foglia sono presenti delle profonde insenature laterali che bruscamente raggiungono la rachide e quindi il picciolo che in questo caso è alato. La lamina a volte è asimmetrica: da un lato è completa mentre dall'altro già a metà lunghezza si restringe fino alla nervatura centrale.

Infiorescenza

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Infiorescenza

L'infiorescenza è formata da grandi capolini in formazioni corimbose color giallo-oro che normalmente sovrastano l'apparato fogliare. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : un peduncolo sorregge un involucro a forma di disco composto da più squame lesiniformi disposte in più serie (2-3) spiralate, che fanno da protezione al ricettacolo basale (che in questo caso è nudo – senza pagliette) sul quale s'inseriscono due tipi di fiori : quelli esterni ligulati (di colore giallo chiaro) e quelli interni tubulosi (di colore giallo accentuato). Diametro dei capolini: 4 – 6 cm. Dimensioni delle squame lesiniformi: larghezza 2 mm; lunghezza 12 mm.

Fiore

I fiori sono zigomorfi e tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.

* K 0, C (5), A (5), G 2 (infero)[4]
  • Calice: i sepali sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la parte inferiore dei petali è saldata insieme e forma un tubo; in particolare quelli del disco centrale (tubulosi) hanno delle fauci dilatate a cinque lobi, mentre nei fiori periferici (ligulati) il tubo termina con un prolungamento nastriforme terminante più o meno con cinque dentelli. Dimensioni dei fiori ligulati: larghezza 2 – 3 mm; lunghezza 20 – 26 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo (sono inoltre prive di appendici filiformi). La forma delle antere è arrotondata o appena sagittata.
  • Gineceo: lo stilo è unico con uno stimma profondamente bifido e con un ciuffo di peli alla sommità; l'ovario è infero e uniloculare formato da due carpelli concrescenti e contenente un solo ovulo.
  • Fioritura: da giugno a agosto.

Frutti

I frutti sono degli acheni oblunghi con dei solchi longitudinali. Sono inoltre provvisti di pappo in serie multiple formato da soli peli senza coroncina (i fiori del raggio, quelli ligulati, producono dei frutti privi di pappo).

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i frutti/semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[5] – Distribuzione alpina[6])

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[6]:

Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Mulgedio-Aconitetea
Ordine: Calamagrostietalia villosae

Sistematica

La famiglia di appartenenza del Doronicum austriacum (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[8]).
Il Doronicum austriacum appartiene a un genere (Doronicum) non molto numeroso comprendente 30 - 40 specie (secondo le varie classificazioni), diffuse quasi unicamente nell'emisfero boreale (Vecchio Mondo), delle quali una decina sono proprie della flora italiana.
Il genere Doronicum appartiene alla sottofamiglia delle Asteroideae e, secondo le ultime ricerche filogenetiche, alla tribù delle Doroniceae, caratterizzata dall'avere capolini con fiori ligulati alla periferia e fiori tubulosi al centro, squame dell'involucro ben sviluppate e tutte più o meno di uguale lunghezza e pappo biancastro e morbido.
All'interno del genere D. austriacum appartiene alla sezione Eudoronicum caratterizzata dall'avere i frutti acheni esterni calvi (senza pappo) e le foglie radicali dentellate e radici non tuberose.[1]
Il numero cromosomico di D. austriacum è: 2n = 60.[2][9]

Variabilità

Sono state notate delle diversità nella pubescenza del fusto tra le specie delle Alpi orientali (più pelose) e quelle degli Appennini (subglabre).[3]
Sottospecie non presente in Italia:[10]

  • Doronicum austriacum subsp. giganteum (Griseb.) Stoj. & Stef.

Ibridi

Per questa specie è segnalato il seguente ibrido:[9]

Specie simili

  • Arnica montana L. : è molto simile al fiore di questa voce; le due piante differiscono per la disposizione delle foglie lungo il fusto che sono opposte nel caso dell'Arnica e non alterne come nel Doronicum.
  • Doronicum glaciale (Wulfen) Nyman : si distingue per l'assenza di peli molli (mancano i peli di tipo “B” - vedere tabella a destra) e per avere una maggiore presenza di peli ghiandolari sul bordo delle foglie .

In generale tutti i “Doronici” montani d'alta quota sono di difficile determinazione; questo vale per le seguenti specie : Doronicum columnae, Doronicum grandiflorum, Doronicum glaciale e Doronicum clusii (per le varie differenze morfologiche consultare le rispettive voci).

Usi

Giardinaggio

Come per altre specie anche per queste piante l'unico interesse è quello orticolo. Questo grazie ad alcune caratteristiche come i fiori grandi, la vivacità dei colori e la lunga fioritura oltre ad una certa resistenza ai climi freddi. Sono adatte unicamente al giardino rocciosi e alpino in quanto allo stato libero, raramente scendono sotto i limiti di altitudine superiore del bosco di faggio o di castagno.

Altre notizie

Il Doronico austriaco in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Österreicher Gemswurz
  • (FR) Doronic d'Autriche
  • (EN) Austrian Leopard's-bane

Note

  1. ^ a b c Motta 1960, Vol. 2 – pag. 47.
  2. ^ a b Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 7 giugno 2011.
  3. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 114.
  4. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  5. ^ Conti et al. 2005, pag. 87.
  6. ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 528.
  7. ^ Judd 2007, pag. 520.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  9. ^ a b Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato l'8 giugno 2011.
  10. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato l'8 giugno 2011.

Bibliografia

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Doronicum austriacum: Brief Summary ( Italian )

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