I Volutidi, (Volutidae Rafinesque, 1815) sono una famiglia di molluschi gasteropodi della sottoclasse Caenogastropoda.[1]
Descrizione
I Volutidi devono il loro nome al genere Voluta che è il genere che è stato pubblicato per primo fra quelli appartenenti alla famiglia, essendo stato pubblicato da Linneo nel 1758. Il nome Voluta deriva a sua volta dal latino voluta, derivato da volutus, il participio passato del verbo volvere che significa volgere, avvolgersi.[2]
I Volutidi sono una famiglia molto numerosa e variegata. Le conchiglie variano notevolmente per forma e dimensione, da esemplari sottili con guglie alte solo pochi millimetri a giganti da 500 mm con guglie infossate e vortici del corpo gonfio. La variabilità è evidente anche nelle caratteristiche morfologiche. Elementi come la scultura superficiale, le pieghe columellari, la tacca sifonale e il fasciole, possono essere tutte presenti o assenti. Solo poche decine di specie su oltre 500 possiedono un opercolo.[3]
Altre caratteristiche anatomiche della famiglia sono il piede largo, la testa piccola, piatta e larga, i tentacoli piatti e triangolari con occhi, quando presenti, vicino alla base. Il mantello è variabile. In alcune specie può avvolgere il guscio, mentre in altre si estende solo leggermente oltre il diaframma.[3]
I Volutidi sono rachiglossati, con una proboscide introversa, ghiandole salivari preneurali accoppiate, un sistema nervoso concentrato e una grande ghiandola di Leiblein. Il nastro radulare è solitamente uniseriale, ma in alcune specie è triseriale.[3]
Le specie di questa famiglia sono carnivore e predano piccoli animali, inclusi altri molluschi ed echinodermi, ma si cibano anche di specie morte.[3]
I Volutidi sono ovipari. La femmina deposita le uova fecondate in una massa di uova solitamente attaccate a un substrato duro. Gli embrioni si sviluppano a volte per diversi mesi, e completato lo sviluppo fuoriescono strisciando fuori dall'uovo e quindi non esiste uno stadio larvale a nuoto libero.[4]
Le specie sono distribuite in tutti gli oceani del mondo, in particolare nelle acque tropicali e subtropicali. La loro gamma batimetrica va dalle profondità litorali a quelle abissali.[3]
Tassonomia
Amoria turneri (Amoriinae)
Athleta ficulina (Athletinae)
Calliotectum vernicosum (Calliotectinae)
Cymbium cymbium (Cymbiinae)
Fulgoraria rupestris (Fulgorariinae)
Plicoliva zelindae (Plicolivinae)
Scaphella junonia (Scaphellinae)
Volutilithes torulosus (Volutilithinae)
Lyria pattersonia (Volutinae)
La classificazione della famiglia è cambiata a seguito dello studio di Bouchet & Rocroi del 2017, che l'hanno collocata nella superfamiglia Volutoidea.[5] Nella classificazione precedente degli stessi autori del 2005 la famiglia era inserita nella Muricoidea che includeva allora molte famiglie che in seguito sono state separate (ad esempio Cystiscidae, Marginellidae e Volutidae).[6]
La famiglia contiene dieci sottofamiglie e circa 60 generi:[1]
- Sottofamiglia Amoriinae Gray, 1857
- Sottofamiglia Athletinae Pilsbry & Olsson, 1954
- Sottofamiglia Calliotectinae Pilsbry & Olsson, 1954
- Sottofamiglia Cymbiinae H. Adams & A. Adams, 1853 (1847)
- Tribù Adelomelonini Pilsbry & Olsson, 1954
- Tribù Alcithoini Pilsbry & Olsson, 1954
- Genere Alcithoe H. Adams & A. Adams, 1853
- Tribù Cymbiini H. Adams & A. Adams, 1853 (1847)
- Tribù Livoniini Bail & Poppe, 2001
- Tribù Odontocymbiolini Clench & R. D. Turner, 1964
- Tribù Zidonini H. Adams & A. Adams, 1853
- Genere Harpovoluta Thiele, 1912
- Genere † Mauira Marwick, 1943
- Genere † Mauithoe Finlay, 1930
- Genere † Metamelon Marwick, 1926
- Genere † Pachymelon Marwick, 1926
- Genere Provocator R. B. Watson, 1882
- Genere Spinomelon Marwick, 1926
- Genere † Teremelon Marwick, 1926
- Genere Zidona H. Adams & A. Adams, 1853
- Genere Zygomelon Harasewych & B. A. Marshall, 1995
- Sottofamiglia † Eovolutinae Pacaud, 2016
- Sottofamiglia Fulgorariinae Pilsbry & Olsson, 1954
- Sottofamiglia Plicolivinae Bouchet, 1990
- Sottofamiglia Scaphellinae Gray, 1857
- Sottofamiglia † Volutilithinae Pilsbry & Olsson, 1954
- Sottofamiglia Volutinae Rafinesque, 1815
Note
-
^ a b (EN) Volutidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 23 settembre 2020.
-
^ Volutidae, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
-
^ a b c d e Weaver & Du Pont, Op. citata, pag. 1.
-
^ Des Beechey, Link citato.
-
^ Bouchet et al. (2017), Op. citata, pag. 349.
-
^ (EN) Bouchet P., Rocroi J.-P., Classification and nomenclator of gastropod families, in Malacologia, 47(1-2), 2005, pp. 255-256.
Bibliografia
- (EN) Bouchet F., Rocroi J.-P., Hausdorf B., Kaim A., Kano Y., Nützel A., Parkhaev P., Schrödl M. and Strong E.E., Revised Classification, Nomenclator and Typification of Gastropod and Monoplacophoran Families, in Malacologia, 61(1-2), 2017, pp. 1-526, DOI:10.4002/040.061.0201.
- Winston F.Ponder, David R.Lindberg, Towards a phylogeny of gastropod molluscs: an analysis using morphological characters, in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 119, 1997, p. 83–265, DOI:10.1006/zjls.1996.0066.
- Alexander Fedosov, Nicolas Puillandre, Yuri Kantor, Philippe Bouchet, Phylogeny and systematics of mitriform gastropods(Mollusca: Gastropoda: Neogastropoda), in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 175, 2015, pp. 336–359, DOI:10.1111/zoj.12278.
- Alexander Fedosov, Manuel Caballer Gutierrez, Barbara Buge, Pavel V. Sorokin, Nicolas Puillandre, Philippe Bouchet, Mapping the missing branch on the neogastropod tree of life: molecular phylogeny of marginelliform gastropods, in Journal of Molluscan Studies, vol. 85, n. 4, 2019, pp. 440–452, DOI:10.1093/mollus/eyz028.
- Clifton Stokes Weaver, John Eleuthère Du Pont, The Living Volutes, Greenville Delaware Museum of Natural History, 1970.
- J.M. Poutiers, GASTROPODS, in The living marine resources of the Western Central Pacific, vol. 1, FAO, 1998, p. 594.