Orobanche mutelii, the dwarf broomrape, is a species of plant in family Orobanchaceae. It is endemic to Malta.[1][2][3]
Orobanche mutelii, the dwarf broomrape, is a species of plant in family Orobanchaceae. It is endemic to Malta.
Orobanche mutelii, Phelipanche mutelii
L'Orobanche de Mutel (Orobanche mutelii ou Phelipanche mutelii) est une espèce de plantes à fleurs de la famille des Orobanchaceae. C'est une plante parasite des légumineuses, composées et labiées principalement.
Cette plante est haute de 5 à 25 cm, pubescente-glanduleuse, à tige en massue à la base, grêle, simple ou rameuse, à écailles peu nombreuses et petites, mesurant 6 à 12 mm de long[2].
Les fleurs sont longues de 15 à 22 mm, fortement penchées-courbées, sessiles, rapprochées en épis multiflores denses et courts, arrondis ou acuminés. Le calice est à lobes courts, lancéolés en alêne, aussi longs que son tube. La corolle est d'un bleu violet pâle, à lobes arrondis, densément pubescents. Les anthères sont glabres ou velues à la base. Le stigmate est blanchâtre ou jaunâtre[2].
La floraison a lieu d'avril à juin. Cette orobanche parasite les légumineuses, les composées et les labiées principalement[2].
L'espèce est présente en région méditerranéenne, au Moyen-Orient, au Maghreb et en Afrique de l'est[3].
Orobanche mutelii, Phelipanche mutelii
L'Orobanche de Mutel (Orobanche mutelii ou Phelipanche mutelii) est une espèce de plantes à fleurs de la famille des Orobanchaceae. C'est une plante parasite des légumineuses, composées et labiées principalement.
L'orobanche di Mutel (nome scientifico Orobanche mutelii F.W.Schultz, 1835) è una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Il nome generico (Orobanche) deriva da due termini greci òrobos (= legume) e anchéin (= strozzare) e indicano il carattere parassitario di buona parte delle piante del genere di questa specie soprattutto a danno delle Leguminose (nell'antica Grecia questo nome era usato per una pianta parassita della "veccia" - Vicia sativa).[2][3] L'epiteto specifico (mutelii) è stato dato in ricordo del botanico francese Pierre Auguste Victor Mutel (1795–1847).
Il binomio scientifico della specie è stato definito dal farmacista e botanico germanico Friedrich Wilhelm Schultz (1804–1876) nella pubblicazione "Flore Francaise destinée aux herborisations, ou, Description des plantes croissant naturellement en France, ou cultivées pour l'usage de l'homme et des animaux, avec l'analyse des genres et leur tableau d'après le système de Linné. Paris. - 2: 353, t. 43. 1835" del 1835.[4]
Queste piante sono alte da 15 a 25 cm (massimo 40 cm). La forma biologica è terofita parassita (T par), sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Non contengono clorofilla per cui nel secco si colorano di bruno.[2][5][6][7]
Le radici sono fascicolate e si diramano da un bulbo o rizoma centrale. Nella parte finale sono provviste di austori succhianti che parassitano l'apparato radicale delle piante ospiti.
La parte aerea del fusto è eretta, sottile, spesso ramosa; la forma è cilindrica con un ingrossamento alla base. Gli scapi terminali sono sempre fioriferi (mai sterili).
Le foglie sono scarse e ridotte a delle squame spiralate ed hanno delle forme generalmente lanceolate. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 4 mm; lunghezza 8 – 10 mm.
Le infiorescenze sono a forma di spiga o racemo lineare allungato con fiori ben distanziati. Le brattee dell'infiorescenza sono del tipo ovato oppure ovato-aristato. Dimensione dell'infiorescenza: larghezza 1 - 1,5 cm; lunghezza 6 – 15 cm. Dimensione delle brattee: larghezza 3 – 4 mm; lunghezza 6 – 11 mm.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla è a 5 parti, mentre il calice anch'esso a 5 parti spesso è ridotto). In questa specie i fiori alla base sono avvolti da 5 elementi distinti: in posizione centrale (all'esterno) è presente una brattea; su entrambi i lati è presente una lacinia calicina profondamente bifida e una bratteola lineare. Lunghezza totale del fiore: 15 – 22 mm.
Il frutto è una capsula loculicida a forma più o meno ovoidale. I semi, molti e minuti dalle dimensioni quasi microscopiche, contengono un embrione rudimentale indifferenziato e composto da poche cellule; sono colorati di nero. Dimensione della capsula: 7 – 12 mm.
Queste piante non contengono clorofilla per cui possiedono organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Le loro radici infatti sono provviste di uno o più austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive.[5][8][9] Inoltre il parassitismo di Orobanche mutelii è tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.
Normalmente le specie di questa voce sono parassite di alcune piante coltivate (Cannabis, Solanum, Nicotiana e Zea) e in genere delle Leguminose, delle Labiate e delle Composite.[7]
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]
La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[13][14]) distribuiti in tutti i continenti.
La classificazione del genere Orobanche è problematica in quanto le varie specie differiscono una dall'altra per piccoli caratteri soprattutto nella forma del calice-corolla e per i vari colori delle parti floreali che presto tendono al bruno appena la pianta "entra" nel secco. Molte specie hanno una grande specificità dell'apparato radicale per cui una possibile distinzione è possibile tramite l'individuazione della pianta parassitata (vedi il paragrafo "Biologia").[7]
Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico[8] la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Orobanche si trova nel terzo clade (relativo alla tribù Orobancheae) insieme ai generi Boschniakia C. A. Mey. ex Bong. 1833, Cistanche Hoffmans. & Link 1809, Conopholis Wallr.1825, Epifagus Nutt. 1818, Eremitilla Yatsk. & J.L. Contr., 2009, Kopsiopsis (Beck) Beck 1930, Mannagettaea Harry Sm. 1933. Orobanche è monofiletico e rappresenta il core del clade ed è gruppo fratello del genere Mannagettaea e quindi di tutto il resto del gruppo.[15]
All'interno del genere Orobanche la specie Orobanche mutelii appartiene alla sezione Trionychon Wallr.L.[16] caratterizzata dal calice diviso in 5 parti: in posizione centrale è presente una brattea, mentre su entrambi i lati sono presenti una bratteola lineare e una lacinia calicina profondamente bifida. L'altra sezione presente in Italia (Orobanche ) è caratterizzata soprattutto dalla forma del calice a tre parti ossia quattro sepali saldati 2 a 2 tipo lacinie ben separate o collegate alla base, più una brattea.[7] Nella sezione Trionychon O. mutelii occupa una posizione centrale; in particolare, è gruppo fratello (è vicina geneticamente) delle specie Orobanche ramosa L. e Orobanche nana (Reut.) Beck.[17] In effetti più di qualche checklist botanica considera le specie O. nana e O. mutelii sottospecie di O. ramosa.[7][10][11]
La tabella seguente mette a confronto alcuni dati delle varie specie italiane della sezione Trionychon Wallr..[7][12]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1][12]
L'orobanche di Mutel in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:
L'orobanche di Mutel (nome scientifico Orobanche mutelii F.W.Schultz, 1835) è una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.